E proprio mentre sto quasi per farmi convincere che nel mio seno ormai c’è poco, mi sveglio una mattina con la maglietta bagnata perchè dal capezzolo sinistro è uscito un po’ di latte che richiedeva la boccuccia del mio amore.
E’ così: Tommaso ha 2 anni fra pochi giorni e io ancora lo alatto che è un piacere!
Quindi per la settimana dell’Allattamento voglio anche io esprimere il mio parere sulla questione ALLATTAMENTO AL SENO, che ancora suscita, intorno a me, frasi del tipo:
“Ma oramai è solo acqua!“, “Il suo è solo un vizio perchè non ha preso il ciuccio!“, “E’ così grande che fa impressione vederlo attaccarsi al seno!”.
Ma come ho detto pocanzi, a furia di sentirle queste frasi me ne stavo quasi convinvendo io medesima, nonostante siano 2 anni che lotto per far capire alle persone che non ho mai pensato di viziare mio figlio, so di non averlo fatto e l’allattamento a richiesta mi ha reso la vita molto facile!
Ma andiamo con ordine…
Tommaso è nato dopo un parto cesareo che aveva alle spalle diversi giorni di travaglio indotto ( no comment!), non so è stato il cesareo, io stessa o lo stress accumulato, finché sono stata in ospedale e per quasi una settimana dalla nascita, il mio latte non si decideva ad arrivare! Quando l’ostetrica di turno mi spremeva manualmente il capezzolo, usciva una sola goccia e mi diceva :” Visto!? stai tranquilla, c’è!“, UNA GOCCIA! Che nei primi istanti di vita si chiama colostro ed è ninfa pura, latte vitale per il piccolo appena nato, ma poi? Mio figlio piangeva, si attaccava, tirava con desisione…mio figlio calava drasticamente di peso…..il pediatra mi tiene in ospedale un giorno in più!
Le ostetriche del reparto non volevano darmi a nessun costo l’aggiunta, convinte delle loro nozioni sull’allattamento al seno: pur avendo ragione, ci sono casi e casi, a mio parere e mio figlio, nato di 4,200kg, ad un certo punto aveva una fame da leoni! Il dottore che ci dimise infatti, ci mandò a casa con una tabella complessa sull’aggiunta da dare: ecco che non può mancare allora la famigerata e odiata doppia pesata per capire quanto del mio latte prendeva e quanto di quello di mucca in polvere dovevo dargli! Morale della favola: UN INCUBO!
Esco dall’ospedale di lunedi mattina, due giorni di manicomio in casa con pesate, latte scaldato troppo o troppo poco, io che mi stresso per il mio che non arriva! Mercoledi chiamo la Asl del Comune dove risiedevo, visto che durante il Corso preparto le ostetriche parlarono di supporto all’allattamento una volta rientrati a casa! Prendo il primo appuntamento e vado: mi accoglie una ragazza che non dimenticherò mai, Monica, dolce e preparata! Innanzitutto mi leva i punti del cesareo senza dover tornare in ospedale, trafila e code con neonato di una settimana da portare con me. Poi mi illumina: “Sonia, ogni mamma del mondo ha il latte e può allattare, tranquilla!”
Mi consiglia il tiralatte, spiegandomi che il marchingegno non serve solo per riempire i biberon da utilizzare in nostra assenza, ma anche perchè, visto che il latte si produce con la stimolazione, mentre il bambino dorme “Tu tira il latte anche se ne esce poco”! Ovviamente lo conservi e anziche dare l’aggiunta di artificiale, dai quello che ti sei tirata! Butta la bilancia, il bambino te lo peso io tra due giorni e non fare mai più le doppie pesate che non servono a niente, se non a stressare!”
E’ mercoledì: torno a casa ed eseguo ciò che mi dice, -in breve smettevo di stimolare il seno solo per fare la pipì o la doccia, dopodiché per tutto il giorno o avevo Tommaso attaccato o il tiralatte-, sabato vado al controllo, Tommaso viene pesato e… aveva recuperato alla grande, raggiungendo il peso della nascita e oltre .
Poi mi tocca il seno: “Cara il latte è arrivato! A mio parere puoi buttare via il tiralatte ma devi sentirti sicura, se sei minimamente preoccupata che tuo figlio non mangia o mangia poco non farlo. Solo se ti senti tranquilla e pronta allora dagli solo il seno!” Il giorno dopo ho cominciato a non tirarmelo più ( che chi l’ha provato sa quanto possa essere stressante attaccare la tetta a quel coso!) Mi sono fatta coraggio perché la paura che il tuo piccolo non mangia abbastanza c’è sempre. Però capisci abbastanza bene se è tranquillo e sazio: se riempie i pannolini, se dorme e si rilassa, ecc ecc
Da quel momento, a meno di una settimana dal nostro rientro a casa dall’ospedale, mio figlio non ha più preso biberon ma solo ed esclusivamente il latte che producevo: in 2 anni mai una febbre, mai un mal di gola, mai preso un antibiotico!
La mia storia testimonia quello che tutti gli esperti del settore dicono:
- ove è possibile cercate di predilire l’allattamento al seno esclusivo almeno fino ai 6 mesi, perchè nulla potrà essere paragonato all’oro puro che esce dai capezzoli di una mamma, una vera salvezza per i nostri vitellini;
- ASCOLTARE SOLO CHI SE NE INTENDE, e ok, la mamma, la nonna e la zia che vogliono dire la loro, ma voi chiamate e cercate solo chi davvero può aiutarvi, in un modo scientifico e medico;
- Non è vero che se l’allattamento non inizia subito allora addio non si può più allattare: testimonianze di persone che conosco dimostrano che, anche dopo un mese o due, può cominciare l’allattamento!
- il latte si produce tanto più il bambino viene attaccato al seno.
E su quest’ultima ci tengo a sottolineare che difficilmente, come mi ha spiegato Monica, una mamma che dà solo il seno allatterà a orario o comunque ogni tre ore. I bambini che prendono l’artificiale riescono a fare questi distacchi di ore anche perchè quel latte è di mucca, che allatta i vitellini, avete presente com’è grosso un vitello? E’ normale che sia più pesante per un bambino appena nato che tenderà quindi a dormire di più.
Con il Latte materno un bambino può prendere dieci grammi perchè ha usato il seno per addormentarsi o rilassarsi, ma svegliarsi dopo mezz’ora perchè ha fame e poi dopo un’ora o tre per altri mille motivi!
IO HO ALLATTATO A RICHIESTA, ogni volta che la voleva gliela davo senza remore, in ogni luogo inimmaginabile ho messo all’aria la mia “poppa” e lo rifarei altre milioni di volte…perchè mio figlio non è mai stato capriccioso, non ha mai sofferto di coliche, in altre parole, non ha mai rotto le *** …il seno funge anche da calmante naturale, visto che dal latte materno si trasmette l’ormone che aiuta il neonato a rilassarsi,( tipo melatonina)! E poi, pensateci, ha vissuto 9 mesi dentro di voi, il vostro battito cardiaco era il suono che lo ha accompagnato sempre nella sua formazione…il vostro odore lo riconoscerebbe fra altri 100 profumi di mamma, è logico che al seno il bambino si quieta. Non è stressante fidatevi! Io usavo molto anche la fascia, visto che ristabilisce il bambino nella posizione fetale e lo tiene a contatto con la pelle della mamma, Tommaso ci dormiva e io ero libera con le braccia!
MIO FIGLIO NON è UN VIZIATO!Non fa capricci che vuole stare fisso in braccio! “Ah ma se non lo lasci mai piangere si abitua…”, ” Ah ma se lo tieni sempre con te diventa mammone e non si staccherà mai!”, NO, mi spiace! Un neonato non sa che sono i capricci e ogni pianto è un malessere o qualcosa che non sa spiegare, quindi si rasserena col contatto, unico modo che ha per tranquillizzarsi!
Ci tengo a concludere dicendo che non giudico le mamme che scelgono d non allattare! Ogni caso è a sè: c’è chi davvero non può e ci sono altre notevoli ragioni! Ma se esistono queste campagne, questi articoli, questi dibattiti è per instigare più mamme possibili a fae quest’esperienza, per loro e per i loro piccoli, i motivi che più hanno valore li raccolgo qui di seguito, sono le migliori motivazioni che ho trovato in rete.
W L’ALLATTAMENTO SEMPRE E OVUNQUE
Inoltre è il caso di sottolineare che per il neonato, il seno della mamma non è solamente “cibo” ma, grazie allo stretto contatto che vene a crearsi durante la poppata, rappresenta rassicurazione, consolazione, coccole…
Da Gravidanza.it
Nel primo periodo dopo la nascita è molto probabile che il bambino chieda di poppare molto spesso dando a volte la sensazione che abbia completamente svuotato il seno e che non ci sia più latte disponibile. E’ utile sapere che il latte viene costantemente prodotto negli alveoli quindi non è mai completamente vuoto. E’ comunque importante che i seni vengano alternati tra una poppata e l’altra in modo che il bambino svuoti il più possibile la mammella. Quando gli alveoli sono vuoti rispondono producendo più in fretta il latte. Recenti ricerche sostengono che una speciale proteina nel latte umano, chiamata Feedback di Inibizione della Lattazione (FIL), regola la produzione di latte. Quando c’è molto latte nel seno, la FIL inibisce, o ostacola, gli alveoli dal produrne di più. Quando il latte viene rimosso dal seno – e la FIL non è là a fermare la produzione di latte – gli alveoli producono più latte.
Da pediatra Carlo Tomasini
Dopo qualche settimana dal parto, accade che il seno dia la sensazione di essere “sgonfio”: se il bambino cresce bene, non solo non rappresenta un problema, ma è anzi un buon segno, significa che la mamma produce esattamente la quantità di latte necessaria al proprio piccolo e il meccanismo domanda-offerta funziona perfettamente.
Da Maternità.it
“Negli anni 90 massicce campagne pubblicitarie delle aziende produttrici di latte in polvere per neonati lo reclamizzarono come più sicuro dell’allattamento al seno, convincendo così molte mamme a rinunciare all’allattamento naturale con ripercussioni sanitarie sullo sviluppo dei bambini legate al costo della nutrizione artificiale e, in alcuni paesi, alla problematica disponibilità di acqua pura dal punto di vista microbiologico e alla difficoltà di dover garantire la sterilità dei biberon. Ciò ha portato le legislazioni di molti paesi a introdurre il divieto della pubblicità dei latti in polvere per neonati al fine di raggiungere, entro il 2025, l’obbiettivo del 50% di allattamento al seno fissato dall’Organizzazione Mondiale della Sanità per i lattanti fino a sei mesi. Nel 2014, la percentuale registrata è stata del 38% dei bambini di età fino a 6 mesi, mentre, secondo gli stessi dati, la percentuale di paesi che hanno adeguato la propria legislazione in materia era ancora ferma al 20%”
[ tratto da: “Oms, regole su latte artificiale rispettate solo dal 20% dei Paesi” 21/11/2014 ]