Toscana da scoprire

Una domenica in Garfagnana

Dal Ponte del Diavolo all’Isola Santa…

…due luoghi opposti nel nome ma con la stessa caratteristica: unici e fantastici!

Vivete in Toscana e volete passare una giornata diversa dal solito? Siete in Toscana di passaggio e volete vedere qualcosa di alternativo ma unico? Domenica 10 Febbraio abbiamo passato una giornata in garfagnana, una zona bellissima della Toscana e siamo stai in 3 posto unici nel loro genere, che ora vi descriverò!

  1. BORGO A MOZZANO. Raggiungere questo osto da Firenze è davvero semplice, in autostrada in un’oretta circa ci siete. Siamo nella provincia di Lucca ( se non siete mai stati a Lucca inseritela nelle vostre prossime città da visitare perchè ne vale proprio la pena) e questo borghettino è famoso per un ponte e per una festa intorno a questo ponte. Ovviamente potete visitare anche il resto del paesino e sicuramente fermarvi a mangiare, magari qualcosa di tipico toscano. Noi abbiamo scelto un’osteria – quasi a caso- e siamo stati divinamente bene.
  1. IL PONTE DEL DIAVOLO, più notoriamente noto con questo nome ma conosciuto anche come Ponte della Maddalena, ovviamente deve la sua fama ad una leggenda, anzi, alle leggende che lo riguardano. Questa fantastica sorpresa dell’ingegneria che attraversa il fiume Serchio, essendo un ponte con un arco molto ampio, che fa un cerchio quasi perfetto, era all’epoca della sua costruzione molto all’avanguardia e ciò destava curiosità e dicerie, che sono arrivate fino ai giorni nostri. Se ne attribuisce addirittura la costruzione stessa a Satana in persona.

PRIMA LEGGENDA SUL PONTE DEL DIAVOLO : IL CAPO CANTIERE DEI LAORI SUL PONTE, PREOCCUPATO DEL RITARDO DELLA CONSEGNA DELL’OPERA ULTIMATA, A CAUSA DELLE CONTINUE PIENE DEL FIUME, UN GIORNO EVOCO’ IL DIAVOLO E GLI CHIESE DI AIUTARLO NELL’ULTIMAZIONE DEI LAVORI, CON IL PATTO CHE LA PRIMA PERSONA CHE AVESSE ATTRAVERSATO IL PONTE IL DIAVOLO GLI AVESSE PRESO L’ANIMA. LA MATTINA DOPO, QUANDO IL CAPO CARPENTIERE SI SVEGLIò, VIDE SUBITO CHE IL PONTE ERA TERMINATO, MA COMINCIò AD ESSERE INVASO DI RIMORSI E PREOCCUPATO PER L’ANIMA DI COLEI O COLUI CHE AVREBBE ATTRAVERSATO EPR PRIMA IL PONTE. COSì SI CONFIDò CON ALCUNE PERSONE DEL PAESE CHE GLI SUGGERIRONO DI “IMBROGLIARE” SATANA, FACENDO ATTRAVERSARE IL PONTE AD UN CANE. IL DIAVOLO SI ADIRò COSì TANTO CHE LO PRESE E SI GETTò NEL FIUME SENZA FARSI MAI PIù VEDERE.( “Si racconta inoltre che il cane, un pastore maremmano del tutto bianco, ogni tanto si veda passeggiare sul ponte nelle ultime sere di ottobre che rappresenti il diavolo che ancora cerca l’anima del capocantiere. Si dice anche di poter osservare sul fondo del fiume il corpo pietrificato del povero animale.”)

SECONDA LEGGENDA SUL PONTE DEL DIAVOLO: UNA NOBILDONNA LUCCHESE IL CUI NOME ERA LUCIDA MANSI, RICCA E MOLTO BELLA, SI TROVAVA TEMPORANEAMENTE A BORGO A MOZZANO. LA DONNA NON VOLEVA INVECCHIARE, AVREBBE FATTO DI TUTTO PER NON FARLO, E PROPRIO QUELLA MATTINA NOTò ALLO SPECCHIO UNA RIGA SUL SUO VISO. DISPERATA, MENTRE URLAVA E PIANGEVA, PASSò SUL PONTE E INCONTRò UN GIOVANE RAGAZZO BELLISSIMO, CHE LE PROPOSE TRENT’ANNI DI GIOVINEZZA IN CAMBIO DELLA SUA ANIMA. LA NOBILE LUCIDA ACCETTò SENZA INDUGI, POI IL RAGAZZO LA PORTò SUL PUNTO PIù ALTO DEL PONTE, SI TRASFORMò IN SATANA E LE RUBò L’ANIMA.( Le dicerie paesane dicono che alcune notti si veda la giovane vagare in cerca della sua anima sul ponte, una ragazza bellissima e giovanissima o che si odano delle urla disperate)

3. FORTEZZA DI VERRUCOLE: Nella città di San romani in Garfagnana, a circa 40 minuti daBorgo a Mozzano, sorge questa fortificazione arroccata e pietrosa, la cui costruzione risale al XIII secolo, ma potrebbe avere origini ancora più remote. Oggi è visitabile e ha visto nel corso dei secoli diversi padroni e diversi ruoli. Nel 1500 ospitò anche Ludovico Ariosto che era di passaggio sul posto.
Il recente restauro permette alla struttura di essere così di nuovo viva, grazie all’allestimento negli edifici presenti di ambientazioni civili e militari e al ripristino degli orti, di cui uno dedicato all’erboristeria medievale. Visitarla non annoierà nemmeno i più piccini, grazie anche alle guide vestite con abiti tipici medioevali, che permettono delle visite guidate interattive: quindi raccontano gli aspetti della vita del passato dandone dimostrazioni. Unica nel suo genere, assolutamente da visitare e, inoltre, dal 6 ottobre 2018 è attivo un impianto di risalita su monorotaia a cremagliera costruito dall’azienda Monrail per permettere l’accesso alla fortezza anche agli anziani e ai diversamente abili.

4. ISOLA SANTA. “Ma come gli è venuto in mente di costruire una chiesa laggiù?” frase esclamata da Fabio appena l’ha vista. Andiamo con ordine: siamo nel comune di Carreggine, lungo la strada che percorri in macchina, che ti sembra di prendere parte in un film, ambientato tra i boschi…(stupendo) ! Questa strada tutte curve costeggia un lago artificiale riempito dalle acque del torrente Turrite Secca fermate da una diga nel 1948-49 (ad uso della vicina centrale idroelettrica). Del borgo, molto antico, troverete poche case che sorgono proprio sulla riva delle acque, infatti questo lago sommerse in parte il centro abitato. Esso è completamente stato abbandonato, ma le poche case rimaste, negli ultimi anni, sono state rimesse a nuovo, mantenendo la loro caratteristica in pietra.

Scendendo per le stradine sterrate che si diramano tra le abitazioni, non puoi fare a meno di pensare:” Ma come si fa ad abitare qui?!”, questo ci chiedevamo, prima di sapere che ora l’intero borgo è un albergo.
Alla fine del borgo, quando arrivi a sfiorare l’acqua, una piccola piazzola ospita la chiesa sconsacrata di San Jacopo, risalente al XIII secolo. Di notte le luci da terra la illuminao e, dato che ha come sfondo questo specchio d’acqua, vedere quest'”isola” lascia veramente senza parole.

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