Life

Sopportare fino a bruciarsi!

Il principio della Rana Bollita come metafora della vita

L’esperimento della rana bollita è un valido esempio da comunicare a quelle persone che tendono ad adattarsi o a sopportare le situazioni della loro vita, quasi inconsapevolmente, accettandone tutte le conseguenze, anche negative ovviamente, adagiandosi nel quotidiano e nella routine della loro via, anche se dannosa e anche se non piace affatto.

Cosa dice il principio della Rana Bollita?

Ponendo una rana in una pentola d’acqua bollente, la rana salterà fuori o farà di tutto per saltare fuori appena sarà a contatto con l’acqua troppo calda. Se, al contrario, mettiamo la rana in una pentola con acqua tiepida e attiviamo il fornello, la rana galleggierà beatamente, come se volesse godersi quel tepore. Con l’aumento della temperatura dell’acqua, seppur gradualmente, la rana rimmarrà impassibile e tranquilla a galleggiare, come quando noi facciamo un bagno caldo. Poco a poco, grado dopo grado, la rana si lascerà bollire fino a morire, ma lo farà con un sorriso sul volto.

Quando ho letto questo esperimento sono rimasta basita e ho subito afferrato perchè, tale principio, viene usato per spiegare la vita di molti di noi!

Ci sono situazioni nelle nostre vite che sono in grado di minare il nostro benessere, che odiamo, che non ci piacciono, che ci uccidono pacatamente e lentamente: un lavoro denigratorio, un lavoro logorante, un amore malato, ecc.. ecc.. e, nonostante ciò, non reagiamo. Proprio come la rana, rimaniamo impassibili… Perché se si presentano gradualmente, i pericoli o i problemi, noi li accogliamo e sopportiamo ma i cambiamenti bruschi, quelli radicali e repentini, sono quelli che ci fanno davvero paura.
Così accettiamo il cambiamento ma solo quando si presenta un po’ alla volta.

La rana è morta perchè non ha afferrato subito il pericolo dell’acqua bollente, si è talmente adagiata da non individuare che era un malessere e non un benessere. Ad occhi chiusi non ha davvero guardato e, quei cambiamenti graduali, sono diventati fatali per lei.
La rana poteva salvarsi? SI!
Noi possiamo salvarci dalle nostre vite pacate e sempre uguali ma che ci logorano? SI!
Abbiamo tutte le facoltà per farlo, proprio come la rana, non dobbiamo alienarci nel credere che sopportando e accontentandoci almeno viviamo tranquillamente, no! Perchè in fondo, quando verremo schiacciati, ci guarderemo indietro e diremo:” Potevo evitare e stare meglio!”, ma sarà troppo tardi!

Ma può anche succedere che non comprendiamo subito che quella data situazione potrebbe essere dannosa per noi: siamo talmente abituati a sopportare, a vivere anche con le frustrazioni addosso, che pur diventando persone spente negative, continuamo a non reagire. Se dovessimo accorgercene anche tardi…non importa! Non è mai troppo tardi per salvarsi! Anche se dovessimo portarci dietro dei danni irreparabili, come si usa dire, meglio tardi che mai!

L’inerzia, andiamo avanti per inerzia: ci alziamo la mattina e preghiamo perchè la giornata finisca presto, non vediamo l’ora sia venerdì per smettere di lavorare e la domenica sera cadiamo in depressione pensando che il giorno dopo dobbiamo ricominciare…per inerzia sopportiamo un compagno bisbetico, stupido, che non amiamo più…per inerzia continuamo a subire da una famiglia che ci maltratta e non ci far stare bene.
Ma questo adattarsi a tutti i costi ci porterà solo rabbia, stress fino all’esaurimento, fino ad esplodere!

QUAL’è LA SOLUZIONE? SE NON POSSO CAMBIARE IMMEDIATAMENTE?

Bhe, come piccoli malesseri quotidiani ci rendono nervosi e frustrati, anche piccole gioie quotidiane faranno la loro parte: un’ora di corsa, camminata, palestra, una birra con gli amici, una passeggiata col nostro cane, un’ora dedicata al nostro hobby..qualsiasi cosa ci porta soddisfazione e ci fa stare meglio, non abbandonatela mai.

Fate tutto ciò che possa contribuire a crescere la vostra autostima e il vostro ego, che vi renda felici e orgolgiosi di voi, che vi aiuti ad essere determinati e , per favore, smettetela di galleggiare nell’acqua calda, presto finirete bolliti!

Vi consiglio il libro sull’argomento:” La Rana bollita” di Marina Innorta

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