Lago di Vagli : svuotamento nel 2021, cosa vedere nei dintorni del paese sommerso
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Lago di Vagli : svuotamento nel 2021, cosa vedere nei dintorni del paese sommerso

Nel 1941, a seguito dello sbarramento del torrente Edron per la realizzazione di una diga idroelettrica, 35 milioni di metri cubi d’acqua (litro più, litro meno!) diedero vita, lentamente, al lago artificiale più affascinante e unico della Toscana: il lago di Vagli.

Quando i lavori di realizzazione della diga terminarono nel 1948, infatti, gli effetti collaterali (forse anche sottovalutati) erano sotto gli occhi di tutti. Borghi come Piari, Pantano e Fabriche di Careggine erano stati letteralmente sommersi come una piccola Atlantide anche se non per sempre.

Infatti, i caldi raggi del sole, possono ritornare a scaldare le antiche mura di quelle abitazioni in occasione dello svuotamento del lago al fine di effettuare lavori di manutenzione sulla diga.
È proprio in quell’occasione che i resti delle abitazioni delle tre frazioni del comune di Vagli riaffiorano in superficie come tante navi fantasma.

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E a proposito di fantasmi e leggende qualche anziano del posto racconta che durante questo periodo le lancette dell’orologio sembrano ritornare indietro e gli antichi abitanti di Fabriche di Careggine (che affonda le sua fondazione nel 1270) ritornano alle abitazioni che un tempo appartennero loro.
E se siete amanti di storie sui fantasmi vi comunico che questo evento si ripeterà nuovamente e a breve, voglio dire, il prossimo svuotamento che è previsto per il 2021.

Un appuntamento da segnare in agenda e da non perdere assolutamente soprattutto se si pensa come l’ultimo svuotamento sia avvenuto nel lontano 1994!

Ma il tempo intorno alla diga,  nonostante le sue molte leggende, ha continuato il suo corso normalmente e oggi, intorno al lago è sorto un vero parco divertimento: Vagli Park, che offre alcune esperienze avventurose solo per coraggiosi veri come lo Zip Line, un volo di circa 1500 mt sospesi a circa 300 mt sul pelo del lago; un volo ad alta adrenalina.
Questo lunghissimo cavo di acciaio, infatti, permette in tutta sicurezza di volare (lo stile di volo lo scegliete voi; free style e angelo seduto!) alla velocità di 130 km/h e in appena 2 minuti. Non sono previsti limiti di età ma solo di peso: 130 kg per il singolo e 145 kg per la discesa in coppia. Nessun problema, invece, per i portatori di handicap poiché la stazione di lancio è attrezzata anche per il trasporto delle sedie a rotelle.

Ma da circa un anno è stato inaugurato anche il Parco Avventura che offre interessanti percorsi per grandi, piccini e… temerari, grazie al Percorso Temerari, un tuffo nella natura selvaggia con arrampicate su canyon rocciosi fino a giungere al Ponte Tibetano, sospeso a 160 mt, e ad alcune sfide su corde per terminare l’avventura con lo Zip line. Il Percorso Blu (per adulti) è concepito in un mix di gare di equilibrismo su tronchi, altalene, scalate e traversate su corda da non sottovalutare nel livello di difficoltà.

Mentre il Percorso Gufetta propone delle mini zip line da 20mt, scalate rocciose, ponticelli di corda, altalene e percorsi ad ostacoli per tutti i gusti dei nostri avventurosi ragazzi. Ma l’attrazione che vi toglierà davvero il respiro è il Ponte Sospeso situato fra i monti Tamburo e quello del Pisanino.
Da lassù è possibile scrutare un panorama davvero mozzafiato grazie anche alle lastre di cristallo che permettono di avere la sensazione di essere sospesi sopra il lago. Consigliato solo per uomini e donne che, con sprezzo del pericolo, non temono di cospargere la vallata con litri di adrenalina (sottoscritto escluso!).             

Io, in tutta sincerità, preferisco la tranquillità del Bioparco che permette di visitare e conoscere molteplici specie di animali, anche selvatici, e svariate piante autoctone.

Ma vorrei concludere il nostro viaggio ricordando che anche il Sommo Poeta Dante Alighieri rimase colpito dalla imponenza delle montagne e dalle bellezze dei paesaggi di Vagli al punto da farne luogo per alcune anime dannate nel XXXII canto dell’Inferno.

“dicere udì mi: Guarda come passi:

va sì, che tu non calchi con le piante

le teste dè fratei miseri lassi”

Dante, infatti, nel suo peregrinar irrequieto per l’Italia si fermò a Lucca per un periodo limitato ed ebbe modo di apprezzare luoghi come Castelnuovo Monti, la valle del Serchio, la Pietra di Bismantova e Vagli oltre al monte Tambura e il suo Passo immerso fra le Alpi Apuane.

A riveder le stelle…  

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Come appare il Lago oggi!

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